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Parigi Scheda Erasmus 2006-07

 

di Giorgia Bartolini

Parigi è una città magnifica e poliedrica.

Con qualsiasi idea voi vi prepariate ad un Erasmus lì, siate pronti a vedervela stravolta.

Come arrivare
In aereo: molto comodo e veloce. Costi non superlativi.
Ma l’arrivo in Francia è all’aeroporto d’Orly, a 18 Km a sud dal centro di Parigi. E’ ben servito da navette, il cui costo spesso è pari al prezzo del biglietto aereo. Inoltre il massimo del peso previsto è intorno ai 15 Kg, che si raggiungono e superano in un nano secondo (ricordatevi che a Parigi fa freddo assai in inverno!...quindi giacche, cappotti, sciarpe e via discorrendo). 
In treno: il TGV che parte da Torino Porta Susa vi porta nel centro di Parigi, Gare de Lyon, in meno di sei ore. Il costo del biglietto si aggira tra i 90 e i 25 euro. Le offerte, soprattutto per gli studenti, sono molte, ma bisogna muoversi un po’ per tempo.

Casa
Trovare casa a Parigi non è esattamente un passeggiata. La richiesta è altissima e l’offerta scarsa e spesso scadente. Ma non disperate! Nessuno è mai andato a dormire sotto un ponte, e una soluzione (dedicandoci un po’ di tempo) si trova sempre.
La cosa più consigliabile è quella di riuscire a trovarsi già un alloggio prima di arrivare, in modo da risparmiarsi stress e tempo ( soprattutto in un momento delicato come l’arrivo). Tuttavia non è sempre possibile.
Quindi, pratici consigli.
Innanzi tutto, passaparola…quella funziona sempre.
Il giovedì mattina esce nell’edicole (e sparisce in meno di un’ora)  “Particulier particulier”, una rivista che contiene annunci di case in affitto, collocazioni ecc… ecc… Il mercoledì sera esce già su internet. Conviene iniziare a chiamare partendo dagli ultimi numeri proposti e risalire l’elenco (ripeto, la domanda è molta).

All’interno dell’Università sono comunque presenti bacheche con avvisi, richieste di coinquilini ecc…Tendenzialmente gli appartamenti proposti saranno attigui all’Università in questione.

All’interno del cortile dell’Eglise Américaine, in Quai d’Orsay, sul lungo Senna vicino a Les Invalides, si trovano spesso annunci di ogni tipo: da affitti a offerte di lavoro part-time per studenti (baby sitter, tandem ecc…). Più o meno ogni due giorni cambiano gli avvisi. Conviene chiamare quelli affissi in giornata.

Non sono mai riuscita a vedere gli alloggi all’interno del campus dell’Université de Nanterre, ma chi viveva lì mi raccontava che sono abbastanza spaziosi e comodi. I prezzi sono più bassi di quelli per gli appartamenti in città, e la RER A serve direttamente l’Università con il centro. Tuttavia, il rischio è un po’ quello di isolarsi all’interno del campus, e perdersi quella che poi è la vera Parigi.

La Cité Universitaire, a sud di Parigi è composta da una ventina di palazzotti (maison) all’interno di un bel parco. La posizione è relativamente comoda (più di Nanterre sicuramente) ed è inoltre una buona opportunità per conoscere persone nuove, spesso a Parigi per stage o lavoro.
CROUS Centres Régionaux des Oeuvres Universitaires et Scolaires (Centri Regionali Opere Universitarie e Scolastiche) forniscono informazioni sulle possibilità di alloggio e offrono un sistema di intermediazione con i privati per appartamenti, monolocali e camere.
I Crous gestiscono le residenze universitarie, alloggi HML (Habitations à Loyer Modérè - abitazioni ad affitto moderato), foyers agrées (pensionati convenzionati) http://www.cnous.fr/conus/reseau/cartedescrous
Se prendete un appartamento in centro, ricordatevi che lo Stato prevede anche per gli studenti stranieri le CAF: Caisse d’Allocation Familiale (Cassa di Previdenza per la famiglia e l’alloggio), si può fare domanda per usufruire delle Allocations Logement (sussidi per l’affitto):
http://www.caf.fr
Questo vuol dire, mediamente, 100 euro in meno sull’affitto della casa.

Per quanto riguarda le zone da evitare, in cui andare a vivere, va abbastanza a discrezione del singolo. Tuttavia sono abbastanza sconsigliabili le zone a nord, vicino alle stazioni Gare du Nord e Gare de L’est, e intorno alla zona de la Chapelle.

Nanterre
L’Università si trova lungo la RER A, a Ovest di Parigi oltre la Défense.
Un campus composto da edifici bassi e dalla dubbia architettura, ma estremamente funzionali.
La Facoltà di Psicologia è al Bariment C, per quanto riguarda gli uffici, e al Batiment A per le lezioni.

Il responsabile Erasmus è Monsieur Verlhiac: un pezzo di pane, molto disponibile con gli studenti stranieri (soprattutto per pratiche e affini).
Il piano di studi dovrebbe essere ultimato entro un mese dall’inizio dei corsi, ma con gli studenti Erasmus sono più tolleranti…anche perché preparatevi a cambiamenti improvvisi di programma!Comunque tutti gli orari dei corsi sono affissi al secondo piano del Batiment A.
I corsi, per quanto riguarda il Master (biennio Magistrale), sono particolarmente indirizzati su Psicologia dello Sviluppo e Psicoanalisi. Sono previsti numerosi convegni durante il semestre, e per molti esami è obbligatorio uno stage annuale. Esistono alcune sedi convenzionate, ma spesso viene richiesto allo studente di arrangiarsi. In quanto studenti Erasmus si riceve un trattamento privilegiato, e quindi non esitate a chiedere informazioni o aiuto ai docenti (i francesi poi così bisbetici non sono…).

Vi capiterà di dover fare un po’ di bricolage tra diversi corsi di Laurea, per soddisfare il piano di studi italiano. La frequenza è obbligatoria e quindi attenti agli orari. Spesso si presentano sovrapposizioni, ma quasi ogni corso è gestito da più docenti, che tengono lezione sulla medesima materia in orari diversi.

Ma non spaventatevi, l’inizio è il momento più caotico e poi la vita all’Università è molto più piacevole (e Monsieur Verlhiac è l’uomo delle mille risposte)!

La modalità d’esame è praticamente sempre scritta. Non sono previsti libri di testo e si studia quasi esclusivamente sugli appunti delle lezioni e sulle dispense dei professori. Durante il corso molti docenti chiedono ai loro studenti di portare un exposé: esposizione orale di approfondimento su un argomento del corso. E’ un momento vissuto con grande responsabilità e impegno, da parte sia di chi espone sia di chi ascolta, in quanto tutto rappresenta materiale d’esame.

All’interno del campus ci sono due ristoranti, una pizzeria, diversi bar, chioschetti e caffetterie. La mensa è relativamente mangiabile, e con 2.50 euro escono un primo o pizza (?), secondo, contorno, dolce e frutta.

Tutti gli edifici dell’Università di affacciano sul prato centrale, con campi da calcio, pallavolo, pallacanestro e via discorrendo. Al centro si trovano gli impianti sportivi, con piscina e palestre. Sono previsti corsi di ogni tipo: da nuoto sincronizzato a box, capoeira, danza, tai chi….

Corsi di francese 
Il primo giorno, arrivati all’Università, vi proporranno un veloce esamino per testare il vostro livello di francese e smistarvi nelle diverse classi di lingua. L’Université de Nanterre offre lezioni di francese, orale e scritto, differenziati in quattro livelli. Estremamente utili, a livello didattico e non solo: da subito possibilità di incontrarsi con persone nella tua identica situazione, a Parigi da poco e con i tuoi stessi dubbi e curiosità. Inoltre importanti anche per il rapporto con gli insegnanti del corso, spesso utili interfaccia tra lo studente Erasmus e l’Università.

Notizie in spiccioli 
A Parigi si può trovare qualsiasi cosa…basta solo saperla cercare!
Esistono un paio di riviste (“Paris scoop” e “Le Parisien”, che escono nelle edicole il mercoledì, che contengono informazioni su tutti gli eventi parigini della settimana: dai programmi del cinema, a mostre, concerti, opera e mercati…
Inoltre esce un opuscoletto, trovabile però solo in alcuni “cafè-di-tendenza”, che riporta tutti i programmi per le serate di quasi tutti i locali della capitale, con indicato tipo di musica, costo eventuale d’ingresso e della consumazione, metrò di riferimento... “Lylo”, facile da consultare e indispensabile se non si vuole girare troppo a vuoto.

La prima domenica del mese quasi tutti i musei sono aperti gratuitamente al pubblico, e il venerdì –dopo le 18- il Louvre è gratis per gli studenti universitari.

Per il resto, viva l’improvvisazione!

Ultimo aggiornamento: 21/09/2018 23:30

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